OGGI, 10 agosto, l’appuntamento è a tarda sera con le stelle cadenti, pronti ad esprimere un desiderio che chissà quando poi si avvererà. Certo, ma questo giorno rievoca la figura di un santo popolare romano, Lorenzo, martire 1750 anni fa, il 10 agosto del 258, su una graticola infuocata. Là dove leggenda vuole che abbia avuto il coraggio di dire ai suoi tormentatori durante il supplizio: «Da questa parte sono cotto; rivoltatemi e mangiatemi ».
Fu il primo diacono di Roma, con il compito di distribuire ai poveri quanto raccolto fra cristiane della città. La tradizione ci tramanda le vicende legate alla sua morte, di come abbia incontrato Papa Sisto II (257-258) condotto al martirio, di come abbia rifiutato di consegnare i "tesori" della Chiesa a lui affidati e di come abbia subito il supplizio della graticola, che è divenuto il suo motivo iconografico peculiare unto in realtà, sulla base della rescritto che
Valeriano mandò in senato e che ordinava l'esecuzione dei vescovi, dei presbiteri e dei diaconi mediante decapitazione, è quasi certo che Lorenzo sia stato martirizzato il 10 agosto, come il suo vescovo, che secondo S. Damaso, venne decapitato in un cimitero insieme a sei diaconi.