Friday, August 26, 2011

Mirjana con i pellegrini 25 Giugno 2011 a Medjugorje

testimonianza di Ivanka GIUGNO 2011 a Medjugorje

Message, 25. August 2011

“Dear children! Today I call you to pray and fast for my intentions, because Satan wants to destroy my plan. Here I began with this parish and invited the entire world. Many have responded, but there is an enormous number of those who do not want to hear or accept my call. Therefore, you who have said ‘yes’, be strong and resolute. Thank you for having responded to my call.”

Messaggio del 25 Agosto 2011

“Cari figli, oggi vi invito a pregare e a digiunare per le mie intenzioni, perché satana vuole distruggere il mio piano.
Ho iniziato qui con questa parrocchia e ho invitato il mondo intero. Molti hanno risposto ma è enorme il numero di coloro che non vogliono sentire né accettare il mio invito. Perció voi che avete pronunciato il SI’ siate forti e decisi.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Testemonianza di Ivan veggente Medjugorje, August 2011

Medjugorje in August


At the end of August Medjugorje is packed with pilgrims from all over the world. The Information Office registered numerous groups from: Holy Land, Korea, Poland, Slovakia, Czech Republic, France, Italy, England, Ireland, the United States, Germany, Austria and of course, Croatia and Bosnia and Herzegovina. Fr. Pat O’Hagan came from California after having heard of Medjugorje many years ago. “I am deeply impressed with enthusiasm and religion of all of the people who are coming here and I really like this place. I have seen that faith is really strong, that is what I had expected.”
Our journalists met Fr. Anselmo Umoren, member of community of missionaries of Nigeria. He expressed his joy for being here and added: „This place is enabling us to pray, to hope and do penance.“
Lisa came from South Africa, and this is her third time in Medjugorje. She was 15 when she heard about the apparitions for the first time. „Medjugorje enriched my faith and trust in God, here, one can really feel higher power that moves this all. There is not much to say, you simply need to be here to feel and experience all of this. Young people are converting, the ones who are no longer on the right way are returning.“
Fr. Mihovel is a missionary. He has been in Poland ever since the last year and he has been coming to Medjugorje since 1986. „I confessed for seven hours the other day. I came to confess, but I spent all day confessing. I think that each experience is special and unique in Medjugorje, especially in people and their testimonies.“
Each of these testimonies is a new outpoor of grace that has been given to the whole world through Medjugorje for the last thirty years. (photos)

Costa Cruises: Brand New Programs For 2012 - Cruise News - etravelblackboard.com


Another brand new summer itinerary is dedicated to trendy beaches and fun. From June to September 2012 Costa Serena will be offering 7-night cruises including Savona, Rome (Civitavecchia-Italy), Costa Smeralda (Olbia-Italy), an overnight call in Ibiza (Balearic islands) - where it is possible to reach also the beautiful island of Formentera - Palma de Mallorca (Balearic Islands), Marseilles (France) – with shore excursions to Provence.

A new itinerary is scheduled also in the Eastern Mediterranean to discover the beautiful Dalmatian coast. During the whole summer season Costa Classica will be offering a 7-night itinerary including a full day in Dubrovnik that will allow excursions to Medjugorje, which is one of the most important pilgrimage sites in the world and represents a absolute highlight. These are the calls of Costa Classica new itinerary: Trieste, Ancona, Dubrovnik/ Medjugorje, Cefalonia (Greece), Corfu (Greece), Kotor (Montenegro), Split (Croatia). Last but not least, the new 7-night Western Med Summer itinerary of Costa Concordia, for holidays always in the sun: Savona (Italy), Barcellona (Spain), Malta, Palma de Mallorca (Balearic Islands), Catania (Italy), Naples (Italy).

Costa Cruises: Brand New Programs For 2012 - Cruise News - etravelblackboard.com

Tuesday, August 23, 2011

CANTANDO PER PAPA WOJTYLA, SONO RINATO

Il musicista Nico Fortarezza
<<CANTANDO PER PAPA WOJTYLA, SONO RINATO>
di Roberto Allegri
(giornalista -scrittore)
Il 29 luglio 2011, a Zogno, in provincia di Bergamo, c'è stato un grande concerto in memoria di Giovanni Paolo II. Un evento al quale hanno partecipato importanti big della musica leggera come Ivana Spagna, Francesco Renga, Gatto Panceri, Paolo Meneguzzi, i Sonhora. Una delle canzoni in programma si intitola "Non temere" e si ispira alla famosa frase che Papa Wojtyla ripeteva spesso: "Non abbiate paura". E' stata scritta da Nico Fortarezza, musicista milanese con un'ottima carriera di cantante e compositore alle spalle e una bellissima storia da raccontare.
<<Stavo affrontando un periodo terribile, avevo anche deciso di abbandonare la musica>>, dice Nico Fortarezza. <<Poi ho incontrato Roberto Bignoli, e mi ha chiesto di scrivere un brano in memoria di Giovanni Paolo II. Ho accettato e durante quei giorni di lavoro sono diventato un'altra persona.>>
La vita di Fortarezza è piena di colpi di scena. Dopo aver studiato canto lirico, si appassiona al rock ed entra a far parte dei Cordatesa, una delle band underground più talentuose degli anni Novanta, con la quale incide il primo disco. Quindi, affronta una serie di esperienze musicali apparentemente disparate: chitarrista in una band funky-rock, vocalist in una band heavy metal che lo vedono protagonista anche sul mercato statunitense, giapponese. Va in tour con Maurizio Vandelli e poi, per diversi anni, con Enrico Ruggeri. <<Il produttore di Ruggeri era entusiasta della mia canzone "Fiabe di maggio", scritta per Titti, la ragazza di cui ero innamorato>>, racconta Nico. <<Mi disse che l'avrebbe proposta per Sanremo. Ero al settimo cielo. Sicuro che avrei passato le selezioni, lasciai tutti gli altri lavori. Ma la mia canzone non fu accettata e mi cadde il mondo addosso. Amereggiato, lasciai l'Italia e partii per l'America con l'intenzione di perfezionarmi come tenore. Ma dopo un mese mi raggiunse la telefonata della mia ragazza: stava entrando in ospedale perché le avevano diagnosticato un tumore. Tornai immediatamente per starle vicino. Purtroppo morì poco tempo dopo.>>
Un'ombra cala sullo sguardo di Nico mentre ricorda il passato. Siamo nel Solid Groove Studio, di Bonate Sopra. <<Qui vengono a registrare "mostri sacri" come Glenn Hughes e Ian Paice dei Deep Purple>>, spiega Nico. <<E qui, io e Bignoli abbiamo registrato la canzone per il Papa. A poche centinaia di metri dallo studio, c'è la località "Le Ghiaie", dove apparve la Madonna nel 1944. E' bello camminare fino al piccolo santuario dopo aver lavorato al chiuso per molte ore. E' qualcosa che alleggerisce il cuore.>>
Domanda. Hai detto che cantando per Wojtyla sei rinato. Ti riferivi a quel brutto periodo della tua vita?
Risposta. <<Sì. La morte di Titti mi aveva gettato nella disperazione più profonda. Non riuscivo a capire come si potesse morire così giovani, con tutta la vita davanti. Non avevo più voglia di fare niente, la musica che per tanti anni era stata la mia energia, era completamente finita. Sono rimasto tre anni senza prendere in mano la chitarra, senza scrivere una sola nota. Ero finito. Poi, un giorno è arrivata la luce>>.
D. In che modo?
R. <<Un amico mi disse di andare a trovare Roberto Bignoli, leader della Christian music in Italia. Seguii il consiglio. Come mi vide, Bignoli mi disse: "Hai voglia di scrivere la musica per una canzone su Giovanni Paolo II?", e mi presentò un testo che aveva già preparato lui. Lo guardai stupito, perché quella proposta mi prendeva in contropiede, ma risposi: "Va bene". Mi misi al lavoro e fu straordinario.>>
D. Perché?
R. <<Perché mi immersi completamente in Giovanni Paolo II. Era il 2007, il Papa era scomparso da due anni. Lo avevo sempre seguito ma ora, per scrivere la musica, "passai" con lui giorni interi. Lessi libri, lessi le sue poesie che sono sempre di una bellezza inaudita. E continuavo a imbattermi in quella frase che ripeteva spesso: "Non abbiate paura". Mi accorsi che poco alla volta la mia paura, la mia rabbia, il mio dolore stavano scemando. Visionai decine di filmati, guardando il Papa mentre stava in mezzo ai giovani. Mi chiedevo: se potesse farlo, che musica scriverebbe Giovanni Paolo II per questo testo che lo riguarda? Lo vedevo interagire coi giovani, muovere le mani al loro canto, rispondere in modo fisico al loro entusiasmo. Ecco, quella era la chiave: una musica che attirasse i giovani, li colpisse e permettesse al messaggio del Papa "Non abbiate paura", di entrare in loro, così come era entrato in me. Così è nata "Non temere". La canzone, interpretata magnificamente da Roberto Bignoli e dal baritono Diego Bragonzi Bignami, ha raggiunto una grande popolarità negli ambienti cattolici, non solo in Italia>>.
D. E tu sei cambiato.
R. <<Sì. In quel periodo era come se Papa Wojtyla si fosse rivolto direttamente a me, chiamandomi e dicendomi di smettere di avere paura. Ho ritrovato la speranza e la voglia di vivere, di lavorare. E subito dopo c'è stata anche un'altra canzone che mi ha aiutato molto. Una canzone, sempre su testo di Bignoli, dedicata alla Madonna, ma legata anche a Papa Wojtyla perché il tema è il famoso motto mariano di Giovanni Paolo II "Totus tuus". La canzone infatti si intitola "Dulcis Maria Totus tuus", e, interpretata da Bignoli, ha avuto un vasto successo internazionale ed ha vinto negli Stati Uniti due premi "Unity Awards", che sono i "Grammy" della musica cristiana mondiale. Con l'aiuto di Karol Wojtyla e della Madonna, ho ripreso a vivere, le mie ferite si sono rimarginate, il dolore per la drammatica perdita della mia ragazza ha trovato una speranza. Ho anche ripreso "Fiabe di maggio", la canzone che avevo scritto per lei e non avevo mai avuto il coraggio di incidere. Uscirà nel mio prossimo CD>>.
(nella foto il musicista cantautore Nico Fortarezza)
Fonte Sett."CHI"
Roberto Allegri
Foto di Nicola Allegri

26a GMG Madrid 2011, Veglia: Inno, lettura del Vangelo, "Esta es la juventud del Papa"

-original message-
Subject: 26a GMG Madrid 2011, Veglia: Inno, lettura del Vangelo, "Esta es la juventud del Papa"
From: "Spirit Music" <spiritmusic@fastwebnet.it>
Date: 23/08/2011 12:26 pm

26a GMG Madrid 2011, Veglia: Inno, lettura del Vangelo, "Esta es la juventud del
http://www.youtube.com/watch?v=ZRCWWzavnc8

"Esta es la juventud del Papa. Questa è la gioventù del Papa".
Un variopinto gruppo di ragazze e ragazzi - in rappresentanza
delle centinaia di migliaia che continuano a giungere a Madrid
da tutto il mondo - ha scandito ininterrottamente questo grido
di gioia all'arrivo di Benedetto XVI sul suolo spagnolo. In suo
onore avevano anche schierato un drappello di giovanotti che
indossavano divise simili a quelle delle Guardie Svizzere.
Grande città cosmopolita e con le porte sempre aperte - come
l'ha definita nel suo primo discorso lo stesso Benedetto XVI
- la capitale ha accolto nel migliore dei modi il Pontefice, giunto
per le celebrazioni della XXVI Giornata mondiale della gioventù.
E le strade cittadine invase da migliaia di giovani in festa
http://paparatzinger4-blograffaella.blogspot.com/2011/08/questa-e-la-gioventu...

Medjugorje, parla la veggente Mirjana «La Madonna mi ha rivelato i suoi segr...

Sent to you by anita via Google Reader:

via Blog Maria a Medjugorje by medjugorje on 6/27/11

È nel suo giardino, seduta su un muretto, poco dopo le 22, alla fine di una giornata durissima. «Ho cominciato all'alba con la testimonianza ai fedeli, ho appena finito di servire la cena a una trentina di pellegrini affamatissimi, le gambe non me le sento più. E domani vi assicuro che sarà peggio».
Mirjana Dragicevic, classe 1965, è una delle sei veggenti di Medjugorje e parla perfettamente l'italiano. È quella che lo scorso febbraio raccolse oltre 15mila persone al Palavesuvio di Ponticelli per la sua apparizione mensile. Sposata con il nipote di un sacerdote bosniaco ha due figli adolescenti e da trenta anni dichiara di vedere la Madonna, ma questo – dice – «non mi impedisce di condurre una vita normale». Che poi tanto normale non è, soprattutto in questi giorni quando qui a Medjugorje si festeggiano i trent'anni dalla prima apparizione della Vergine Maria e lei, Mirjana, è sicuramente una protagonista. Ieri mattina alle 7.30, all'ingresso della sua abitazione, c'erano centinaia di persone giunte da ogni parte del mondo per ascoltare le sue parole. Amore e fede lo slogan, lo stesso che ha caratterizzato l'intera giornata di ieri – l'ultima dedicata alle celebrazioni – che si è conclusa alle 17.45 in punto. La Madonna sarebbe apparsa nuovamente ai veggenti e a loro avrebbe consegnato il tradizionale messaggio d'amore.
Una vita normale, dicevi… Possibile per una veggente così popolare?
«Certo, almeno ci provo. Mi occupo della casa, dei figli, di mio marito e adesso anche dei pellegrini che ospito».
E dove?
«A casa mia, anzi un po' da me e un po' da mio fratello altrimenti non ce la farei. Le richieste sono tantissime, le case piccole e a me piace offrire sempre una buona ospitalità, naturalmente semplice e rigorosa».
E le apparizioni? Tra figli, famiglia e pellegrini quando la vede la Madonna?
«La vedo eccome, anche se sono stata la prima fra i sei veggenti a non parlarle più tutti i giorni. Per me le apparizioni quotidiane sono terminate il 25 dicembre del 1982 quando la Madonna mi ha rivelato il decimo segreto. Da allora vedo la Vergine Maria ogni 18 marzo, il giorno del mio compleanno e, dall'agosto dell'87, ogni due del mese».
Dieci segreti, dunque, da rivelare quando?
«Questo lo deciderà la Madonna».

Sì, ma cosa nascondono?
«L'unica cosa che posso dirvi è che descrivono gli eventi che si verificheranno se l'umanità non riuscirà a ravvedersi. La Madonna mi ha chiesto di scegliere un sacerdote a cui riferire i nostri segreti 10 giorni prima che accadano, e sarà lui a rivelarli al mondo intero».
Insomma, con un po' di anticipo?
«Sì, perché il sacerdote prima di svelarli dovrà digiunare sette giorni. Poi sarà autorizzato a parlare e tutto cambierà».
Un'ipotesi abbastanza inquietante.
«No: la Vergine Maria dice sempre, invano, di non parlare dei segreti, ma di pregare senza avere paura di nulla».
Un messaggio impegnativo.
«Già, parliamo sempre di che cosa accadrà o potrebbe accadere in futuro, ma chi può sapere se domani sarà ancora vivo? Nessuno. Dunque: smettete di stare in ansia per cose inutili e siate invece pronti ad affrontare il momento in cui andrete incontro al Signore. Ne va della vostra eternità».
Sempre più difficile…
«Basta solo pregare e aprire il cuore all'amore di Dio. E invece continuiamo a perdere tempo in mille modi. Ciò che conta è credere che tutto quel che succede, se succede, sarà la volontà di Dio, che non possiamo cambiare».
E che cosa possiamo fare, invece?
«Cambiare noi stessi. E credere nelle apparizioni».
È quello che proverà a spiegare alla commissione vaticana del cardinale Ruini che sta indagando il fenomeno Medjugorje? Quando toccherà a lei?
«Ben presto, credo. Hanno già ricevuto a colloquio Ivanka. L'hanno interrogata per circa 3 ore, io sarò la seconda, aspetto la loro convocazione da un momento all'altro. E anche a loro parlerò della Gospa, di quel che sento e vedo».
Ecco, che cosa vede durante l'apparizione?
«Una donna di una bellezza indescrivibile: viva, luminosa, perfetta. I capelli neri e ondulati sotto il velo bianco, gli occhi azzurrissimi colmi d'affetto. Si esprime in croato, la sua voce è musica. Se lei inizia a pregare, anche noi preghiamo, se fa delle raccomandazioni, noi le accogliamo, felici di assecondarla se ci chiede qualcosa».
Che cosa vi chiede?
«Preghiera e digiuno».
E se invece tu le chiedi una grazia, la esaudisce?
«No. Il progetto di Dio è diverso dal nostro».

Fonte: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=154014&sez=MONDO

Things you can do from here:

Wednesday, August 17, 2011

Your Medjugorje Tour Guide no.3

Hvaljen Isus i Marija!
My dear friends and pilgrims. Yes, we have survived another big feast day here in Medjugorje. Although the Assumption Day is behind us most of our pilgrims is still in the village as it is the time of holidays in Europe. Unlike usual 2-3 nights stay I am now having groups who have 6 to 8 nights stay . This is so great as I can really enjoy my work and have my pilgrims to various places of prayer with occasional private meeting and private mass in some of our charming little chapels.
Trip to Mostar is becoming to be a "regular" excursion for most of groups so I have figured out a travel tour program that is more spiritual than tourist oriented. The begging of the tour is a mass in the Saint Paul and Francis church flowed by a visit to a crypt and chapel, prayer to our martyrs and before the statue of Our Lady which miraculously survived  the great fire which completely savored the whole old Franciscan church with it's inventory.. On many occasion one of the firers from the convent would come to extend his gratitude and blessing to the pilgrims who have made possible for this church to become after the last war joining their donation to the ones of the parishioners. I used to do translation for French and English on may occasions so the firers confirm their trust in my touring and explaining by allowing me to do it myself. This is an honor for which I am most grateful. Mostar guided tour continues by the walk to the old town and famous Old Bridge (Stari Most) which is actually a new old bridge as the original was destroyed during the last war, passing one of the oldest Turkish baths , shopping streets and finally the  mosques.
An unique experiences of this little side tour truly helps pilgrims to better understand the history and tradition of the local people.All that mixture of nations, religions, costumes and fascinating nature of our land making an extraordinary mosaic of beauty and wonder. Explained by local person  who is also a living witness of  communist regime, war, and post war situation comes really appreciated by my pilgrims and  I cannot be but truly happy and grateful to dear Lord for this magnificent service he intended for me.
Now is time for your guide to relax and play with children.
May God bles you all !


Monday, August 08, 2011

Carissimi, ecco quanto Krizan ci ha riferito sull'apparizione avuta da Ivan ieri sera, 5 Agosto 2011, sul Podbrdo alle ore 23.00:

Medjugorje-Erzegovina- | Flickr - Photo Sharing! | http://www.flickr.com/photos/montecani/3637554613...
La Madonna è venuta molto molto gioiosa e felice, è venuta con tre angeli. Appena arrivata ci ha salutato tutti col suo materno saluto: Sia lodato Gesù, cari figli miei! Poi ha detto: 
"Cari figli, anche oggi in questa mia grande gioia quando vi vedo in tale numero, desidero invitare voi ed invitare tutti i giovani a partecipare oggi all'evangelizzazione del mondo, a partecipare all'evangelizzazione delle famiglie. Cari figli, pregate, pregate, pregate. La Madre prega insieme a voi ed intercede presso Suo Figlio. Pregate, cari figli. Grazie, cari figli, perché anche oggi avete risposto alla mia chiamata". Poi la Madonna ha pregato su tutti noi con le mani distese, in particolare sui malati presenti, ci ha benedetto con la sua benedizione materna e ha benedetto tutto quello che abbiamo portato per la benedizione. Poi Ivan ha raccomandato tutti noi, i nostri bisogni, le nostre intenzioni, le nostre famiglie ed in particolare i malati. Poi la Madonna ha pregato in particolare sui giovani presenti. Poi se n'è andata in questa preghiera nel segno della luce e della croce col saluto: andate in pace, cari figli miei! Ivan alla fine ha detto che la Madonna invita tutti noi e tutti i giovani a partecipare all'evangelizzazione, a diffondere la Parola di Cristo e a portarla oggi nel mondo.

Anita Pehar -private tour guide / la guida privata
English, Français, Italiano, HrvatskiPer tutte le informazioni si prega da contattare sul mio e-mail anitamilos@hotmail.com Il mio sito internet  www.medjugorjeguide.comNotizie di Medjugorje sul sito web  www.medjugorjehandamde.comPer trovarmi in Medjugorje e vedere che cosa faccio quando non guido i gruppi  EMANUEL doo- Medjugorje Souvenirs and Gifts
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Saturday, August 06, 2011

19840--- PERCHE' FINO A MEDJUGORJE --- IL CASO DI ROSY


 Dr. Luigi Frigerio

Stava terminando l'estate del 1982, quando la malattia di Rosy si manifestò in tutta la sua gravità: tumore dell'osso sacro ormai diffuso alle strutture anatomiche circostanti.
Rosy era una ragazza di 23 anni, piuttosto alta, esile, ma con un carattere deciso e volitivo.
Da pochi mesi aveva concluso gli studi per diventare ostetrica, pur lavorando in quegli anni nel reparto di oncologia della più grande maternità milanese, dove anch'io lavoro.
Erano stati consultati i migliori specialisti neurologi e ortopedici delle più celebri scuole italiane.
Il tentativo d'asportare chirurgicamente la neoplasia aveva sfiorato la tragedia nel mese di ottobre poiché, dopo pochi minuti dall'inizio dell'operazione, la paziente aveva perso più di 4 litri di sangue. L'esame istologico del materiale prelevato parlava chiaro: Tumore dell'osso e cellule giganti.
Intanto il quadro clinico andava rapidamente peggiorando e i dolori si facevano via via più intensi.
Avevo telefonato ad un amico medico che lavora negli Stati Uniti per vedere se fosse stato possibile tentare qualcosa, ma la situazione sembrava ormai compromessa dal punto di vista chirurgico.
Si doveva intraprendere la cobaltoterapia con uno scopo chiaramente palliativo, quando si decise di tentare il "cammino della speranza" volando fino in Svezia per sentire il parere di un altro specialista.
Lo scopo del viaggio aveva un intento prevalentemente psicologico, dal momento che l'ammalata conosceva perfettamente la gravità delle proprie condizioni, avendo per diversi anni lavorato nel reparto dei tumori pelvici del nostro ospedale.
Eravamo quel giorno sulla pista dell'aeroporto di Milano-Linate a bordo dell'aereo che ci avrebbe portati a Goteborg per il consulto medico. Lo sguardo di Rosy divenne ad un tratto cupo, forse disperato, quasi volesse dire: "perché ancora ingannarci a vicenda? So bene che devo morire, non c'è via d'uscita!" La situazione divenne insostenibile. Allora le parole sgorgarono spontaneamente, come per la memoria di una cosa già udita: "Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria del Signore! C'è un posto in Jugoslavia dove la Madonna da più di un anno appare insistentemente a 6 ragazzi. Adesso noi andiamo in Svezia, se lì si potrà fare qualcosa andremo in Jugoslavia per ringraziare, altrimenti andremo lo stesso dove la Madonna appare; certamente qualcosa accadrà!"
Lo sguardo della ragazza era improvvisamente cambiato e la conversazione aveva assunto un tono disteso e talora perfino scherzoso.
Questo clima di fiduciosa certezza non era stato infranto neppure quando il medico svedese aveva dichiarato di non volere tentare un intervento chirurgico assai rischioso, analogo a quello che circa un mese prima aveva eseguito su un'altra paziente italiana proveniente da Roma.
La malata infatti era deceduta in sala operatoria dopo 18 ore di intervento attento ed estenuante.
Cresceva in noi la convinzione che quella fosse la via da seguire ed insistemmo, finché il chirurgo accettò di intervenire.
Il 14 dicembre alle 9.00 del mattino Rosy era ancora sveglia nella sala operatoria del grande ospedale svedese, mentre i medici si apprestavano ai preparativi dell'intervento. "Se qualcosa non funzionasse, ricordati che quanto avevo da dirvi l'ho lasciato scritto in un foglio contenuto nel libretto della Preghiera delle Ore". Dopo questa ultima frase, l'anestesista incominciò ad iniettare lentamente il farmaco per l'induzione e chi scrive provò il grande desiderio di togliersi i quanti chirurgici per fuggirsene altrove.
L'operazione iniziò alle 10.00 del mattino e si concluse alle 10 della sera. Erano stati utilizzati 40 flaconi di sangue e quando, poco dopo, Rosy aprì gli occhi, mentre ancora il tubo dell'anestesia le impediva di parlare chiaramente, disse: "Sono viva, Dio è Grande, è un miracolo!".

L'intervento era perfettamente riuscito. In pochi mesi Rosy tornò a camminare e a svolgere una vita del tutto normale, senza alcuna menomazione. Giunse così la primavera del 1983, quando Rosy mi ricordò il desiderio già espresso di andare insieme in Jugoslavia per ringraziare di quanto era avvenuto.
Quando giungemmo a Medugorje fummo colpiti dalla grande fede dei pellegrini slavi lì convenuti e dalla semplicità dei ragazzi al centro del fenomeno delle apparizioni.
Subito spiegammo che eravamo giunti lì per ringraziare della guarigione di Rosy ed io domandai al frate di far pregare per il problema dell'aborto e per l'ospedale milanese. Non dissi che ero medico e mi qualificai come "reporter" di un settimanale italiano, poiché un amico giornalista mi aveva chiesto di scattare delle fotografie per la sua rivista. Purtroppo dopo la secondo riparazione, durante il viaggio, mi accorsi che la macchina fotografica aveva l'esposimetro nuovamente rotto e mi rassegnai a tentare solo qualche fotografia. Domenica 24 Aprile 1983, durante i riti Vespertini, stavo fotografando la folla dal fondo della chiesa di S. Giacomo in Medugorje, quando improvvisamente decisi di avvicinarmi all'altare presso il quale transitavano i veggenti per recarsi nella sacrestia dove avvengono le apparizioni.
Così, quando i ragazzi passarono accanto a me, tentai di scattare qualche fotografia e subito dopo una giovane suora che li accompagnava, prima di chiudere la porta mi afferrò gentilmente per il braccio e mi attirò all'interno della cappellina di queste apparizioni. I ragazzi iniziarono la preghiera ad alta voce, in lingua slava restando in piedi. Improvvisamente, come per un segnale non percepito da altri, si buttarono contemporaneamente in ginocchio, rapiti in un dialogo semplice e attento. Durante questo fenomeno notai improvvisamente che la macchina fotografica aveva ripreso a funzionare perfettamente (dopo non più) e potei scattare diverse istantanee.
L'apparizione, quella sera, durò all'incirca 3 minuti. Erano presenti Ivanka Jvankovic, Marija Pavlovic e Jakov Colo.
Proprio Jakov, alla fine dell'apparizione, mentre ancora stavo fotografando, si recò dalla giovane suora e le parlò in croato. La suorina si accostò a me e domandò, usando la lingua inglese: "Sei forse tu il ginecologo?" Rimasi alquanto stupito, ma non potei fare a meno di rispondere affermativamente. "Jakov ha detto — proseguì la suora — che Nostra Signora benedice te e quelli che lavorano con te nell'ospedale milanese per quello che state facendo (per la difesa della vita n.d.r.). Voi dovete continuare. Dovete pregare. La Madonna benedice gli ammalati di questo ospedale, gli ammalati per cui questa sera avete pregato e quelli per cui pregherete". Il giorno successivo 25 Aprile 1983, incontrammo a Spalato l'Arcivescovo Metropolita Mons. Frane Frank che ci disse: "Quanto noi Vescovi jugoslavi non siamo stati capaci di fare con 20 anni di missioni nelle parrocchie, di colpo sta realizzandosi qui in Jugoslavia negli ultimi 2 anni: da quando a Medugorje è iniziato questo fenomeno così insolito. Sarebbe bello che voi medici ci aiutaste nello studio di questi fatti, anche analizzando i casi di guarigione che vengono segnalati da varie parti."
Tornati in Italia, raccontammo la nostra esperienza a diversi amici e da quel momento cominciammo a seguire la vicenda di Medugorje. Si costituì poi con l'aiuto del Dott. Mario Botta, cardiochirurgo di Milano e esperto del Bureau medical di Lourdes, un primo coordinamento di medici italiani interessati allo studio di questo avvenimento.
Fonte (cliccare per ingrandire):

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1984-COSA DICONO I RAGAZZI INCONTRO CON JACOV KOLO IVANKA IVANKOVIC E MARIJA PAVLOVIC

Dr. Luigi Frigerio


D. — Domanda
I. — Ivanka
J. — Jakov
M. — Marija
T. — P. Tomislav






D. — Vi abbiamo visto nella chiesa sorridenti, cos'è per voi la gioia cristiana?

I. — Tutti sarebbero felici se fossero al nostro posto.

J. — Perché non dovrei essere felice quando ho una esperienza di questo genere?

D. — Se domani la Madonna non vi apparisse più, vi spiacerebbe? Che cosa fareste?

J. — Sarei triste.

I. — Anch'io sarei triste, però penso che la Madonna ci darebbe una forza per sopportare.

D. — Prima di queste apparizioni come vivevate il Cristianesimo? E dopo cos'è cambiato nella vostra vita e nel rapporto con gli altri?

I. — Prima andavamo in Chiesa per tradizione, per ordine, ma adesso sentiamo un bisogno dentro, aspettiamo il momento della messa e le preghiere.

J. — Lo stesso.

D. — Qualcuno di voi ha visto il Paradiso o è andato in Paradiso? Che cosa vi ha colpito di più?

J. — Io sono stato nel Paradiso.

I. — Io l'ho visto come nel film. Sono stata colpita dalla bellezza e dalla allegria della gente che sta lì.

D. — La Madonna cosa vi diceva quando eravate in Paradiso?

J. — Qui arrivano le persone premiate da Dio per la loro vita.

D. — Quando è successa per Jakov questa esperienza di andare fisicamente in Paradiso?

J. — Non riesco a ricordare precisamente la data, ma è stato vicino alla festa di Tutti i Santi 1981.




D. — Cosa stavi facendo in quel momento?

J. — Ero arrivato da Citluc insieme con Vicka e sono andato nella camera. E' venuta la Madonna e ha detto: "Adesso vi porto in Paradiso". Io ero triste e ho detto: "Porta Vicka, perché loro sono parecchi fratelli, mentre io sono figlio unico". Allora la Madonna disse: "Non preoccuparti perché vi porterò di nuovo qua."

D. — Ti piacerebbe ritornare in Paradiso?

J. — Si, come no!?

D. — Invece, come è l'inferno?

I. — Io non ho visto, Jakov lo ha visto.

D. — Perché Ivanka non ha visto?

I. — Io ho avuto paura e ho pregato la Madonna di non vederlo.

D. — Invece Jakov che cosa ha visto?

J. — Ho visto una grande, grande fiamma e gli uomini dentro.

D. — Che faccia avevano questi uomini?

J. — Nera. Stanno nella fiamma e quando escono dalla fiamma diventano neri, cambiano. Non sono proprio uomini, sono tra uomini e bestie, una combinazione.

D. — E Maria cosa ha detto quando avete visto l'inferno?

J. — "Qui arrivano quelli che non hanno seguito la strada di Dio".

D. — Che cosa potete dirci riguardo al Purgatorio?

J. — Il Purgatorio non si vede; si vede solo come se fossero ceneri. Delle persone si muovono dentro; Vicka ha detto che si sentivano gemiti dentro.

D. — Voi andate a scuola e lavorate. Cosa ha cambiato questo

nella vostra vita?

J. — Prima litigavo con i compagni nella scuola, dopo non più.

D. — Adesso vi sentite perfetti oppure dovete cambiare ancora di più.

J. e I. — Ancora da cambiare, sempre da cambiare!

D. — Cosa volete fare diventando grandi?

I. — Io non so che cosa Dio ci darà.

J. — Quello che il Signore ci darà. Il mio desiderio è quello di andare in convento.

D. — Cosa pensate quando da voi viene la gente malata che chiede la grazia, di guarire?

J. — Noi diciamo che non siamo capaci di guarire le persone. Noi possiamo pregare... la Madonna ci penserà.

I. — Bisogna avere la fede forte, pregare e digiunare.

D. — Avete visto qualcuna di queste persone che è guarita dopo?

I. — Si.

D. — Per esempio?

J. — Una ragazza che è stata paralizzata, diciasette anni, durante un pellegrinaggio ha visto la Madonna e la Madonna l'ha presa per mano. Erano presenti il fratello e la madre di questa ragazza. La Madonna promise di guarirla e quella ragazza adesso si sente molto, molto bene. Non è guarita del tutto, però è capace di camminare 5 o 7 chilometri da sola col bastone.

D. — Potete descrivere il volto di Maria come voi lo vedete?

I. — Impossibile descrivere la bellezza, però ha gli occhi blu, le sopraciglia non grosse, ma sottili, ha i capelli neri e il volto colorito.

D. — E' giovane o vecchia?

I. — Diciannove, venti o ventun anni.

D. — Non vi ha mai mostrato il Signore Gesù?

I. — Si, abbiamo visto Gesù piccolo per questo Natale e lo abbiamo visto all'inizio, quando ci è apparsa la prima volta. Un'altra volta ci aspettava; Maria lo teneva così piccolo, piccolo. Poi un'altra volta abbiamo visto soltanto la testa di Gesù come ferita e piena di sangue.

T. — Io ricordo quella occasione in cui i veggenti erano tristi perché padre Jozo era stato portato nella galera. In quella occasione la Madonna ha mostrato il volto di Gesù e ha detto: "Guardatelo, Lui ha sofferto tanto per noi e anche voi dovete soffrire per la salvezza del mondo".

D. — E' vero che ci sono dei giorni in cui la Madonna vi compare

anche per dieci volte?

I. — Alcune volte questo è capitato all'inizio, ma dopo no. Adesso se c'è un bisogno pressante, se La preghiamo, Essa viene.

T. — Io ho notato diverse volte quando essi hanno pregato per gli ammalati gravi, allora è apparsa.

D. — La Madonna ha detto di dire il Rosario?

J. — Si.

D. — Quando pregate, voi usate il Rosario, una preghiera personale, oppure usate le preghiere abituali dei cristiani?

I. — La Madonna non ha suggerito nessuna preghiera speciale (recitiamo 7 Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre, il Credo, il Rosario e le Preghiere che si pregano nella Chiesa).

D. — All'inizio, quando avete avuto le prime apparizioni, non avete avuto paura che si trattasse di allucinazioni oppure di una malattia della mente? Non vi siete spaventati?

I. — I primi momenti ho avuto paura; non ho pensato mai di aver perso la testa.

J. — Lo stesso.

D. - Com'è stata la prima apparizione? La Madonna era vicina o

lontana?

I. - Era lontana. Quando abbiamo raccontato ai genitori e ai

famigliari, loro sorridevano dicendo: "Qualche pastora raccoglieva le pecore, con la luce voi non avete visto bene".

D. — Anche noi ieri, nel tardo pomeriggio, abbiamo assistito alla trasformazione della croce nera che sta sulla cima del monte, in una tau che variava di colore. Cosa pensate voi dei fenomeni della luce che coinvolgono spesso questa croce? che significato può avere questo?

I. e J. — La Madonna ha detto che questi sono i segni che anticipano il segno grande, visibile, promesso dalla Madonna.

D. — Questo segno sarà una cosa buona oppure creerà dolore?

I. — Sarà un segno di gioia, un buon segno.

D. — Quando verrà questo segno?

I. — Non possiamo dirlo finché la Madonna non lo dice.

D. — Perché la Madonna vi chiede di tenere delle cose segrete mentre altre potete dirle?

I. e J. — E' la sua volontà.

D. — Voi non avete mai visto il diavolo?

I. — No.





Cambiamo casa e andiamo nella abitazione di Marija.


D. — Marija, quando siamo entrati abbiamo visto sulla porta la immagine della grotta di Lourdes e di Bernadette che sta pregando. Esiste una analogia fra quello che è successo a Lourdes e quello che sta succedendo a te in questi due anni?





M. — Non so questo; so che Bernadette e anche noi abbiamo visto la Madonna.

D. — La Madonna non vi ha mai parlato delle sue apparizioni precedenti a Lourdes o a Fatima?

M. — No.

D. — Perché la Madonna vi appare?

M. — La Madonna viene qua per portare i messaggi al mondo di oggi, i messaggi di riconciliazione, di preghiera, di digiuno e di conversione. La cosa più importante adesso nel mondo è la conversione e la pace.

D. — Cosa ha cambiato questo messaggio nella tua vita?

M. — Io penso tutto, dall'inizio. Tutta la mia vita è cambiata in relazione, verso Dio e verso la Madonna.

D. — Ieri ho parlato con il Vescovo di Mostar e mi ha detto che tu sei la testimone più attendibile; se tutti i veggenti fossero come te,

Lui crederebbe con più facilità a quello che vi sta capitando. Secondo te qual è la spiegazione?

M. — Io penso di non essere migliore degli altri. Forse non siamo tutti uguali (Può darsi che il Vescovo abbia una sua esperienza). E' una impressione, perché Vicka è più aperta, parla di più. Io sono sempre stata più tranquilla.

D. — Perché la Madonna vuole mandare dei messaggi agli uomini e al mondo?

M. — Per la conversione. La Madonna disse che il mondo è andato su una strada di perdizione e allora bisogna convertirsi.

D. — Non è sufficiente quello che la Chiesa dice da duemila anni? Il Papa, i Vescovi?

M. — Io penso che sempre la Madonna salvava sempre all'ultimo momento e anche in questo momento. E sempre richiama alla pace con i fratelli.

D. — Se la Madonna volesse farsi ascoltare dal mondo, non farebbe meglio a scegliere delle altre persone? Voi siete delle persone molto semplici, molto povere, molto giovani. Voi non avete nessuna posizione nel mondo. Perché gli uomini dovrebbero credere che la Madonna vi ha parlato?






M. — Io non so il desiderio della Madonna e il suo progetto.

D. — E' difficile fare domande perché tu sei disarmante. Cosa ti piacerebbe fare nella vita? dopo questa esperienza?

M. — Io desiderei andare nel convento. Penso che Dio voglia che io sia nel convento. Penso di potermi meglio consacrare a Dio nel convento.

D. — Ami di più la Madonna o il Signore Gesù?

M. — ...io non so, forse di più Gesù però è uguale. (Trovo difficoltà a fare distinzione).

D. — Se tu potessi inviare un messaggio al Papa, cosa gli diresti adesso?

M. — Prima di tutto voglio salutarLo e poi vorrei dire che continui a lavorare sempre più per la conversione dei giovani, i quali si perdono con la generazione di oggi sulla strada della perdizione.

D. — Perché i giovani oggi vanno sulla strada della perdizione?

M. — Molti giovani provengono dalle famiglie distrutte, non hanno l'appoggio dei genitori, allora si perdono coi problemi di droga, di alcool etc. Non c'è pace, non c'è amore, non c'è accordo. Su questa base i giovani si costruiscono, senza un appoggio nei genitori.

D. — Cosa bisogna fare per ricostruire le famiglie? Esiste un messaggio in proposito?

M. — I messaggi detti dalla Madonna valgono per tutto.

D. — E qual'è il messaggio principale secondo te?

M. — Io penso che è più importante la pace.

D. — E l'altro messaggio principale? quello che viene subito dopo?

M. — La conversione.

D. — La Madonna ha detto qualche cosa che riguarda il Papa?

M. — A me no.

D. — Esiste qualche messaggio che riguarda la chiesa locale?

M. — Si, però ci sono dentro i segreti. Io non posso adesso dire.

D. — Perché tanti segreti?

M. — Io non lo so.

D. — Sono dieci? Per tutti, dieci?

M. — Io ho otto segreti, Vicka otto, Jakov e Ivanka nove. All'inizio la Madonna disse che avrebbe rivelato a tutti dieci segreti.

T. — Può essere una cosa un po' complicata, dato che tutti non ricevono gli stessi segreti. Mirjana ha tutti i dieci segreti per gli altri, per l'umanità, e per questa zona. Ivan ha parecchi segreti che si riferiscono alla sua vita e al suo futuro. Marija non ha nessun segreto sulla sua persona e sul suo futuro.

D. — Come sarà questo segno grande, questo ultimo segno?

M. — Ha detto la Madonna che il segno sarà visibile e verrà per gli infedeli; per i fedeli non c'è bisogno del segno. Io sono l'unica dei veggenti che non conosce la data della sua venuta. Il segno sarà palpabile, concreto. Il segno visibile sarà per la conversione del mondo. Il segno visibile sarà qua, sul luogo dell'apparizione.

D. — Tu lo vedrai questo segno visibile?

M. — Non lo so.

D. — Il segno visibile sarà ovunque e si vedrà ovunque?

M. — No, solo qui, sulla montagna.

D. — Cosa succederà dopo questo segno?

M. — La Madonna ha detto che dopo questo segno si mostrerà ancora qualche volta.

D. — Cosa succederà del mondo?

M. — Si convertirà.

D. — La Madonna ha detto quando il Satana sarà schiacciato?

M. — A me no.

D. — Tu hai visto Satana?

M. — Si, nell'inferno.

D. — Cosa fa?

M. — Alza il fuoco.

D. — Che faccia ha?

M. — Ha una faccia nera. A noi quando si è presentato, si è mostrato come una ragazza. L'abbiamo visto per un attimo, forse un minuto, come lo spezzone di un film. Era nera, con i capelli lunghi, l'aspetto trasandato, sembrava che sfuggisse una pietra che voleva raggiungerla; lei scappava.

D. — Satana fa paura oppure attira a sé?

M. — Sicuramente fa paura.

D. — Perché fa paura?

M. — Non so perché fa paura.

T. — Mirjana ha detto:

"Io ho visto il Satana travestito nella veste della Madonna. Mentre aspettavo la Madonna è venuto il Satana. Aveva un manto e tutto resto come la Madonna, però dentro c'èra la faccia del Satana. Quando il Satana è venuto io mi sentivo come ammazzata. Egli distrugge e diceva: "Sai, ti ha raggirato; devi venire con me, ti farò felice nell'amore, nella scuola e nel lavoro. Quella ti fa soffrire". Allora io ripetevo: "No, no, no, non voglio, non voglio, non voglio". Sono quasi svenuta. Allora è arrivata la Madonna che disse: "Scusami, ma questa è la realtà che tu devi sapere". Appena è arrivata la Madonna mi sono sentita come se fossi resuscitata, con una forza."

D. — Ha una faccia umana Satana?

M. — Si, però spaventosa.

D. — Che colore ha la sua faccia?

M. — Piuttosto nera, che bianca.

D. — Com'è la gloria dei santi in Paradiso?

M. — Difficile da esprimere, secondo la nostra sensazione; sono felicissimi, non abbiamo visto persone infelici, allargano le mani in segno di ringraziamento a Dio e gloria.

D. — Come sono vestiti i Santi in Paradiso?

M. — Avevano un bianco vestito, però non è questo fisico, è piuttosto un vestito spirituale. Tutti uguale.

D. — Si distinguono gli uomini delle donne?

M. — Ivanka ha visto i bambini come angeli e ha riconosciuto sua madre nel Paradiso.

D. — E ha potuto parlarle?

M. — Nessuno di noi ha visto niente perché Ivanka è rimasta ancora dopo la visione, ha avuto ancora la visione (però non ci diceva niente).

T. — Io credo che non abbia potuto parlare perché tutti i veggenti dicono: "Quando la Madonna ci mostra il Paradiso o quando ci mostra un sacerdote o una persona, noi vediamo come in TV". Allora è impossibile scambiare le parole. Quando viene la Madonna è come se fosse una persona fisica.

D. — Quando la Madonna ha raccontato la sua vita come appariva?

M. — La Madonna ha raccontato la sua vita non per intero, ma le cose essenziali a ciascuno personalmente e dopo mostrava delle immagini della sua vita secondo le sue fasi.

D. — Prima della morte di Gesù la vita di Maria è stata dolorosa oppure felice?

M. — Non possiamo parlarne, perché è ancora segreto.

D. — Potrete un giorno raccontare la vita di Maria?

M. — Si, certo!

D. — Hai scritto tutto quanto ti ha detto?

M. — Non posso raccontarle, lo racconterò.

T. — (in tono scherzoso) dacci quel quaderno che hai scritto!

D. — Dove le tiene? In questa stanza o da qualche altra parte?

T. — Suo fratello proprio ora mi ha detto: "Oggi lo nasconde in un tovagliolo, domani in un altro".

Salutiamo Maria, le chiediamo di pregare per una persona gravemente ammalata e la ringraziamo.



IVANKA E VICKA NELLA CASA DI BIJAKOVICI

27 Maggio 1984

Dr. Mario Botta - Dr. Piero Tettamanti




D — Domanda
P — Papà di Ivanka
I — Ivanka
V - Vicka





P. — Sono già dieci anni che non abitiamo più qua (a Medugorje) ma a Mostar, qui veniamo d'estate durante tutto il periodo di chiusura delle scuole.

D. — Ora lei è molto contento di ricevere la gente, ma i primi giorni come ha accettato questo fatto straordinario?

P. — I primi giorni (in cui si verificarono le apparizioni) io non ero qua perché lavoravo in Germania e quando seppi della cosa, avevo una grande paura che fosse mia figlia Jvanka sola ad aver visto la Madonna perché temevo che l'avrebbe aggredita tutto il popolo che accorreva qui in massa, che cioè ella non avrebbe retto una cosa del genere, mentre poi, saputo che erano più ragazzi, allora mi consolai perché il peso dell'avvenimento era un po' come distribuito su tutti.








D. — Quando lei credette all'apparizione?

P. — Subito. Io comunque avevo timore e pensavo che la visione dovesse avvenire per due o tre giorni, io avrei preferito che fosse così breve.

D. — Tutti noi voremmo recitare con voi 10 Ave Maria. (Si prega: loro in croato e noi seguiamo sotto voce in italiano. Si recitano 7 Pater, Ave, Gloria. Come voci "fuori campo" si odono gli animali del pollaio).

D. — Facciamo bene noi ad essere qui e poi quando rientreremo in Italia divulgare questi messaggi? Voi cosa ci consigliate di fare?

I. — Sì, fate bene a divulgare la voce del Signore.

D. — Hai qualche consiglio da darci?

I. — La Madonna ha detto che il meno che si può fare è di recitare sette Padre Nostro, sette Ave Maria, al venerdì digiunare a pane e acqua e poi divulgare quello che avete visto voi, cioè ecco adesso quando andate a casa dite alla gente di pregare, di pregare, di pregare, cioè in sostanza il messaggio che ha dato Lei.

D. — Sì, è un messaggio molto difficile, perché la gente difficilmente crede, è per questo che noi cerchiamo di avere una documentazione per poter dire "questo è quello che abbiamo visto noi, quello che vi possiamo dire".

I. — Un vero cristiano che ci crede, il tempo per pregare lo deve trovare per forza. Lei (la Vergine) ha detto: "per quattro ore".

D. — Come e possibile per noi che abbiamo una vita intensa?

I. — Per la preghiera c'è sempre il tempo, al mattino, a mezzogiorno e alla sera.





D. — Il concetto lo abbiamo capito, ieri lo ha detto anche Padre Tomislav: per le altre cose troviamo sempre il tempo, per cose anche meno importanti troviamo sempre il tempo. Il messaggio è stato quello di abbandonare altre cose, la televisione ecc. e le quattro ore si troverebbero, su questo siamo d'accordo. Voi cosa fate?

I. — Noi andiamo in campagna (a lavorare).

D. — Ecco forse chi va in campagna è più agevolato perché mentre lavora può pregare, alcuni di noi mentre lavorano non possono pregare perché lavorano con la testa.

I. — Se un uomo vuole pregare il tempo lo trova.

D. — Noi vorremmo chiedere a te Ivanka, che sei stata la prima a vedere la Madonna, che rendessi noi partecipi di questa tua commozione quando ti sei resa conto che stavi veramente vedendo la Madonna?

I. — Ho cambiato completamente dentro, ho sentito un cambiamento enorme, sono cambiata ecco.

D. — Vorremmo che tu trasferissi a noi...

I. — Non ci sono parole per dire una cosa del genere. Uno le può solo vivere.

D. — Vorrei chiedere a voi due se conoscete bene o in parte il messaggio che la Madonna ha dato agli uomini a Lourdes e a Fatima,

se desiderate un giorno poter incontrare Lucia di Fatima; o andare sia a Lourdes sia a Fatima, non siete mai andate?

I. — Adesso noi in questo momento non chiediamo niente perché non siamo nella possibilità di chiedere niente alla Madonna. Eventualmente gli altri tre ragazzi (Marija, Jakov e Ivan) potrebbero fare domande alla Madonna sui messaggi di Lourdes e di Fatima, ma loro non sono qui ora. Noi (Vicka e Ivanka) in questo momento non parliamo, solo ascoltiamo.

V. — A me la Madonna sta raccontando tutta la sua vita, e a Ivanka parla del paese di Bosnia Erzegovina, di quello che succederà.

D. — Tu sei in grado di dirmi quello che ti racconta la Madonna della Sua vita?

V. — No, perché viene documentato tutto quanto. Una volta che sarà finita tutta la documentazione, verrà reso pubblico a tutto il mondo, tutto quello che Lei mi ha detto.

D. — I tempi di tutti questi discorsi sono talmente maturi che noi non abbiamo che poco tempo per poter trasmettere questo messaggio; abbiamo un po' di tempo o non ne abbiamo proprio niente?

V. — Sì ancora tanto tempo per pregare.

D. — Ci puoi dire qualcosa del paradiso?

V. — Ci sono dei prati immensi come fosse la terra però non ci sono le case, è tutto così bello, si è senza parole perché è meraviglioso: i prati immensi, grandi.

D. — E oltre i prati cosa vedi?

V. — Niente, vuoto, niente case.

I. — E' un'altra condizione di vita.

D. — E persone, niente?

V. — Sì, sono tutti vestiti di un grigio vestito lungo.

I. — Ho visto mia mamma che è morta tre anni fa d'infarto; era infatti ammalata al cuore. La Madonna me l'ha fatta vedere tre volte.

D. — Hai parlato con tua mamma?

I. — No l'ho solo vista, e mi è bastato, ero molto contenta perché mia mamma era insieme con la Madonna.

D. — La Madonna ti ha insegnato a pregare. Che suggerimento ci puoi dare? Noi abbiamo la corona qui e recitiamo il Rosario, c'è qualcosa oltre la recita del "Veni Creator Spiritus", del "Credo" e dei sette Pater, Ave e Gloria, ogni giorno?

I. — Pregate molto lo Spirito Santo soprattutto.

D. — Se noi fossimo, proprio per ragioni di lavoro impossibilitati a... cioè fossimo di fronte all'alternativa se dire il Rosario o andare a Messa tutti i giorni.

I. — La Madonna dice che va benissimo, se una persona non ha la possibilità di andare in chiesa, se può andare, se trova tempo è meglio, però se la preghiera viene detta anche in casa va benissimo.

D. — Voi considerate le opere di misericordia sia corporali che spirituali come momento di preghiera o queste possono solo essere una integrazione? Cioè, ad esempio: aiutare i malati, consigliare i dubbiosi, visitare i carcerati, voi considerate queste opere come un completamento della preghiera oppure la Madonna intende queste opere come vera preghiera?

I. — La Madonna è contenta anche di queste opere se noi le facciamo; è molto contenta, ma Lei non le pretende.

D. — E' preghiera, è tempo di preghiera l'opera di misericordia?

I. — Sì fa parte anche della preghiera.

D. — Sentite, io ho sempre creduto, però penso che spiritualmente io sia nato oggi o comunque ieri quando siamo arrivati qui; io vorrei sapere per sentire quello che sto sentendo attualmente, oltre alla preghiera cosa debbo fare?

I. — Va benissimo, se lei è diventato ieri il vero credente, come lei ha detto, va benissimo che lei vada avanti così per tutta la vita, fino alla fine della sua vita, cioè credere quello che crede oggi qua, quello che sente deve andare avanti a sentire.

D. — Benissimo ringrazio. Noi vorremmo sapere ancora se la Madonna ha rivelato a voi il vostro futuro.

V. — Non ci ha detto niente del nostro futuro, cioè del nostro futuro personalmente dobbiamo decidere noi e basta.

D. — Quindi la Madonna lascia ampia libertà! Noi che cosa possiamo fare per voi? per voi tutti veggenti?

V. — Noi non abbiamo bisogno di niente dal lato materiale; dal lato spirituale vi chiediamo di pregare per noi e noi pregheremo per voi.

Grazie!













INCONTRO CON VICKA E IVAN


Dr. Mario Botta - Dr. Piero Tettamanzi


Sono le 15,30 di venerdì 9 dicembre 1983, siamo in casa di Vicka. Ci ha portati P. Tomislav.



D. — Domanda
V. - Vicka
I. — Ivan
T. — Padre Tomislav





D. — Perché andate in chiesa tutte le sere? Andate spinti da qualcuno o per un vostro desiderio?

V. — Noi andiamo perché siamo spinti da un desiderio interiore.

D. — Vi è mai capitato di essere impediti ad andare per malattia?

V. — Io sono stata diverse volte impedita a ragione della malattia di andare in chiesa e la Madonna appariva anche qui in casa dov'ero; però non è uguale, nella Chiesa si vive di più.

D. — Qualche volta avresti preferito non andare?

V. — Nessun programma e nessuna ragione mi tratteneva a casa. Volevo andare soltanto in chiesa.

D. — Che cosa dicono i tuoi compagni di scuola o di lavoro con i quali vivi tutti i giorni?

V. — Mi trovo in un ambiente favorevole a tutto questo e mi sento bene.

I. — Io ho anche una esperienza un po' brutta: quando sono andato in seminario mi deridevano e quando ho raccontato alcuni episodi, anche i professori ridevano e mi sono sentito così colpito.

D. — Ti senti stimolato ad essere più fedele nella religione dopo che ti capitano questi episodi (apparizioni)?

I. — Sì.

D. — Ti sei mai spaventato? Non sei impressionato dal fatto che questi messaggi vengono diffusi nel mondo?

V. — All'inizio tutti avevamo paura perché siamo stati nello stesso tempo presi da meraviglia per queste cose eccezionali, e il primo giorno siamo fuggiti, ma dopo la paura è sparita. Riguardo al mondo, diciamo che se tutti conoscessero questi fatti, sarebbe un bene.

D. — Ti spaventa il fatto, di essere chiamata in futuro a parlare con persone molto importanti? potrebbero essere medici, o religiosi, per esempio il Papa.

V. — Noi siamo lieti di poter rispondere a tutti; non ci fa nessuna differenza se dobbiamo parlare a una persona comune o agli esperti; forse ci troveremmo meglio davanti al Papa.

D. — Fate fatica a lavorare e a studiare tutti i giorni? Non vi distrae il pensiero di tutte le persone che vengono e di tutte le possibili implicanze future?

V. — Io non vado a scuola, devo lavorare; mi piace quando vengono le persone da fuori, perché posso trasmettere loro i messaggi. E' una cosa naturale che debba lavorare, e non ho nessuna paura del futuro.





I. — Neanche io, perché io conosco il mio futuro, la Madonna me lo ha rivelato.

D. — A proposito dei messaggi, ci raccontava lei (P. Tomislav) che questi ragazzi sono depositari di segreti: segreti di avvenimenti anche non piacevoli per l'umanità. Si parla di punizioni. Il fatto di sapere che accadranno queste cose, non vi angoscia?

V. — Io sono in possesso di 8 segreti: alcuni di essi possono però venire allontanati, se il mondo si converte, se la gente prega e digiuna (però questi veggenti non conoscono le date, che invece conosce Mirjana. Ndr).

D. — Quando finisce la visione, che cosa ricordate di prima? ricordate il momento quando siete entrati nella cappella? vi sentite storditi come quando ci si sveglia da un sonno difficile? oppure vi sentite normalissimi?

T. — Quando vengono, subito i loro pensieri sono rivolti all'apparizione. Allora si sentono levitare, proprio levitare. Ivan dice di sentirsi fuori dallo spazio. Poi si sentono leggerissimi.

D. — Parlate fra di voi di quello che vedete?

V. — Noi diciamo alla gente e tra di noi parliamo di quello che ci è permesso, ma dei segreti e delle cose per le quali la Madonna disse di non parlare, noi non parliamo neanche tra di noi. Nessuno di noi ha voglia di domandare agli altri "che cosa hai ricevuto?".

D. — Come vedete la Madonna? in che forma? sempre uguale tutti i giorni? con quale vestito? di che grandezza? con che espressione sul volto? È La vedete tutti allo stesso tempo?

V. — Vediamo la Madonna ogni giorno uguale; però ieri (8 dicembre) era diversa perché era la sua festa. La Madonna era luminosissima e di un colore più splendente del solito.

D. — Quando hai una visione vorresti non tornare più nella vita comune di tutti i giorni?

V. — E' difficile dirlo: io mi sento felice per quello che vedo, però mi sento attirata anche da questo mondo.

T. — Vorrei aggiungere una spiegazione relativa al momento in cui Jakov e Vicka sono stati portati dalla Madonna nel Paradiso. Quando col corpo sono usciti da quella esperienza, Jakov stava piangendo e correndo verso la mamma. Essi dicono che è bellissimo, però, tornati nel corpo, hanno bisogno del corpo.

D. — Tu come pensi di orientare il tuo futuro, la tua vita domani,

quando le apparizioni saranno terminate, se lo saranno?

I. — Conosciamo un segreto riguardante il nostro futuro, ma non lo possiamo dire.

D. — A proposito dei segreti relativi al vostro futuro, cioè al fatto che sappiate già quale è il vostro futuro, non è limitante per la vostra libertà?

V. e I. — Noi siamo liberi, la Madonna non ci ha imposto niente.

D. — Siete obbedienti ai vostri genitori? I genitori non vi hanno mai fatto difficoltà, non hanno mai pensato che foste in crisi?

I. — All'inizio i miei genitori pensavano tantissime spiegazioni, di droga, di ufo etc. Una volta essi mi hanno impedito di salire lassù (sulla collina delle Apparizioni), però è successo che ho visto la Madonna lo stesso, in quello stesso momento.

D. — Siete sicuri di ricordare tutto quello che vi è stato dettò dalla Madonna?

V. e I. — L'essenziale sì!









INCONTRI CON LE PICCOLE JELENA E MARIJANA





In diverse occasioni abbiamo potuto parlare con Jelena e Marijana, le due bambine che possiedono il dono della "locuzione interiore".
Nelle interviste qui riportate, il lettore attento potrà discernere tra le risposte che queste bambine danno da se stesse e quelle che invece riferiscono a nome della Madonna.
Vi proponiamo i testi nella loro semplicità di linguaggio parlato, come noi li abbiamo registrati.





INTERVISTA A JELENA VASILIJ
Lunedì 3 Ottobre 1983


Dr. M. Amigoni - Dr. P. Greppi





D. — Domanda
R. — Risposta di Jelena





D. — Quanti anni hai? So che vai a scuola e che frequenti la quinta elementare. Prima che iniziassero le apparizioni come era la tua vita? Andavi in chiesa e frequentavi il catechismo?

R. — Mi chiamo Elena Vasilij, ho 11 anni. Prima non avevo tanta voglia di pregare, neanche di andare in chiesa; sì andavo la domenica però aspettavo quando finiva la Messa per andare a casa a guardare la televisione. Spesso c'erano dei litigi tra noi compagni e c'era sempre una certa invidia se uno prendeva voti migliori degli altri.

Prima Gesù Cristo e la Madonna non erano al centro della mia vita; non mi sono mai occupata tanto di loro; adesso è cambiato tutto ed in modo particolare nella preghiera.








D. — Quando la Madonna si è presentata a Biakovici e fino al momento in cui tu hai sentito la voce, tu come hai vissuto tutto questo?

R. Quando ho sentito quanto succedeva ai ragazzi, a me è capitato di crederci senza pensare molto; io ho semplicemente detto a me stessa che io ci credevo. Io non capivo niente di quello che succedeva quando sono andata fin là (sul monte). Uno zio mi ha detto: "non devi andare là". Prima era del partito, adesso non lo è più. Invece mia sorella mi ha raccomandato di non credere a nessuno, perché dopo, col tempo, tutto verrà chiarito.

E così alla sera sono andata a Messa sempre più spesso e poi quasi tutte le sere. Poi mi hanno fermata i genitori: "devi rimanere a casa; neanche noi andiamo tutte le sere". Ed allora qualche volta non ci sono andata. Ero però attratta da questo richiamo a pregare. In una preghiera io dissi: "O Signore come sarei felice e grata se potessi credere solo a Te". Così pregai che il Signore mi si presentasse in un modo per cui lo riconoscessi meglio e dopo lunghe preghiere (pregavo e digiunavo) dopo 1-2 anni è venuto.

D. — E adesso che cosa è cambiato nella tua vita, nei rapporti con i compagni di scuola e con i genitori?

R. — Quando mi si è presentata la Madonna, tutti sono venuti con me e tutti volevano pregare con me e mi interrogavano. Le prime volte non sapevamo come comportarci, poi diventavamo sempre più bravi.

Quando noi pregavamo venivano tutti (gli amici). Quando non sapevano qualche cosa mi chiedevano, così ci siamo conosciuti meglio e siamo diventati amici. Soprattutto ci siamo uniti dopo che la Madonna mi si è presentata e loro mi ponevano delle domande da farLe. Alla fine la Madonna mi ha detto che quelle domande non erano importanti, ma noi ci siamo uniti anche per questo. Ma soprattutto ci siamo uniti quando la Madonna ci ha insegnato a pregare.

D. — Come la Madonna vi ha insegnato a pregare?

R. — Una volta pregavamo il rosario e la Madonna disse diverse volte di ripetere il mistero. Diceva: "Questa non è preghiera". Allora noi bambini abbiamo pensato che non dicevamo bene tutte le parole. No. Finalmente io ho capito che la Madonna voleva che ci fosse qualche cosa di nostro; allora abbiamo letto un brano della Bibbia, abbiamo meditato e pregato ed alla fine la Madonna ha detto che andava bene.

Tutti mi dicevano di chiedere alla Madonna come dovevamo comportarci con gli insegnanti che non credono. "Voi ci riuscirete dopo la preghiera". Ci raccomandava di essere in pace con tutti, che ci scuotessimo da tutti i peccati e che pregassimo bene e ringraziassimo il Signore.

Io allora ho incominciato subito ad ascoltare di più i genitori, a lavorare di più. Tutti rimanevano colpiti da come io facevo queste cose. Allora io spiegavo di come Cristo soffriva per noi.

D. — Raccontaci la tua giornata. Quando preghi? La preghiera è sempre una esperienza piena di gusto per te?

R. — Sveglia verso le sei; tutti i familiari si preparano e cominciano la preghiera, di solito 1/2 ora. A scuola durante l'intervallo facciamo una preghiera assieme, ma in silenzio perché c'è un mussulmano che se ci vede pregare pensa che lo prendiamo in giro. Dopo la scuola, tornando a casa in gruppo, parliamo di che cosa dobbiamo preparare per i compiti e di chi andrà nel pomeriggio in chiesa. Quando torno a casa mi riposo un po' e poi mangio. Dopo il pranzo vado ad aiutare i familiari e a preparare i compiti.

Verso le 4 ci riuniamo a casa mia con la gente che viene a pregare. Preghiamo fino alle 5 e dopo ci avviamo verso la chiesa dove preghiamo e partecipiamo alla messa. Dopo la visione ritorniamo a casa.

Anche le persone che rimangono a casa rimangono in preghiera.

Poi tutti vanno a letto, ma io e il papà ci mettiamo in preghiera fino al sonno.

D. — Ma non giochi mai?

R. — Sì, dopo il pranzo vado a saltare un po'.

D. — Ma in genere hai più voglia di giocare con i tuoi amici o di

pregare?

R. — Quando la Madonna ha iniziato ad apparire, spesso volevo di più giocare; adesso preferisco pregare perché nel gioco alle volte avvengono anche dei litigi, mentre la preghiera finisce sempre nella pace e nella serenità.

Quasi tutti all'inizio sono contrari alla preghiera, ma poi finiscono soddisfatti dicendo: "se non venissi qua non avrei questa pace e serenità".

D. — Le prime volte che hai sentito la Voce, hai riconosciuto

immediatamente che cos'era?

R. — No.

D. — Come l'hai riconosciuta?

R. — All'inizio non l'ho riconosciuta, dopo la gente ha cominciato a fare delle domande, mi ha detto di chiedere di chi era quella voce; ho ricevuto la risposta: "Da Dio". Allora ho domandato: "chi sei tu che mi dici?" La risposta è stata: "Questo non è importante per te; per te è importante che la voce sia da Dio e di seguire questa voce."

D. — Come preghi?

R. — (si riferisce all'ora pomeridiana). All'inizio ci mettiamo in pace, in raccoglimento e diciamo un Credo. Poi leggiamo un brano della Scrittura e da quel brano vediamo per chi e per cosa pregare nel rosario (ad esempio per il Sommo Pontefice) e dal testo sentiamo che cosa ha bisogno il Sommo Pontefice o la Parrocchia. Alla fine ci sono dei canti e delle preghiere spontanee, poi leggiamo di nuovo un altro brano del Vangelo o della Scrittura che rappresenta il momento della riflessione per un altro giorno e per chi o per cosa pregare il giorno successivo.

D. — Cosa vorresti fare da grande?

R. — Adesso mi piacerebbe andare in convento. Per adesso prego Gesù per non essere trascinata da altre parti.








D. — Descrivici le tue visioni.

R. — Io vedo la Madonna nel cuore, la vedo tutta in bianco. Io la vedo senza rivolgermi con lo sguardo a Lei. Per esempio io la vedo chinando il capo e chiudendo gli occhi. La sento nel cuore la sua voce, a volte sento la sua voce chiara, voce proprio. A volte io posso riconoscere col mio pensiero quello che Lei dice. Ad esempio quando io chiedo qualcosa a Lei, io non devo comporre, non devo dire tutta la frase per intero, e Lei non c'è bisogno che mi parli per intero, perché come mi guarda col mio sguardo io posso già cogliere la risposta. Raccolgo questa voce interna con la preghiera. Alcune volte Lei parla con me e sento la voce, soprattutto quando deve spiegarmi una sola domanda; quando invece le domande sono molte o complesse, le lunghe risposte le sento non come parole, ma già nel cuore, facilmente spiegate nel cuore. Comprendo dentro ai miei pensieri quello che la Madonna vuole, quello che desidera.

D. — Come possiamo noi che siamo venuti qui testimoniare e raccontare agli altri, ai nostri amici che sono rimasti a casa quello che abbiamo visto? Qual'è la cosa più importante che dobbiamo raccontare?

R. — La Madonna dice: "Voi dovete offrire tutti i vostri lavori, tutti i progetti nella preghiera, ogni giorno offrire tutto quanto a Gesù Cristo e, attraverso la preghiera, donarvi a Cristo e ringraziare di tutto. Accettate la vita come dice Gesù Cristo con la leggerezza (1), allora la gente capirà quello che voi vivrete e potrete dare la testimonianza."

(1) Cioè con abbandono in Dio (cfr. Matteo 11,28-30).





DIALOGO IN CASA DI JELENA 9 Dicembre 1983


Dr. Mario Botta





D. — Domanda
J. — Jelena





J. — All'inizio quando ho ricevuto questo dono ("locutio interna") la Madonna disse: "Prendete sul serio i messaggi della preghiera, della penitenza e della conversione".

D. — Maria è Madre di Dio, però è una donna che dovremmo sentire più vicina perché, come Lei, siamo creature. Perché spesso non avvertiamo questa vicinanza?

J. — La Madonna dice: "Quando fate il peccato, voi siete come svenuti; avete perso la coscienza e nello stesso tempo voi ricevete una paura davanti a me; quando volete avvicinarvi a me voi portate nell'inconscio quella paura, quello svenimento, praticamente come una mancanza di conoscenza; c'è una reazione di paura che vi allontana da me e voi mi considerate come una persona severa, oppure una persona lontanissima da voi. L'unica possibilità che avete per purificare il cuore è la preghiera; preghiera fino ad arrivare al momento in cui siete totalmente presenti davanti a Dio".

D. — Io sono un po' emozionato e mi sento anche molto indegno di questo, comunque, confidando nella misericordia del Signore, gradirei sapere quanto tempo devo dedicare alla preghiera nella mia vita di marito, di padre, di medico, di chirurgo e di studioso: cioè, in altri termini, se devo sottrarre tempo ai miei doveri di padre di famiglia, di chirurgo, di persona che studia, per darlo alla preghiera?

J. — La Madonna dice questo: "Prega alla mattina quando ti alzi. Poi durante la giornata tu non devi rompere il tuo lavoro, perché anche lavorando tu puoi pregare: senza dire 'Padre Nostro', 'Ave Maria', tu puoi dare, offrire, lodare Dio, ringraziare Dio lavorando. Poi quando ritorni a casa di sera, prega."

D. — Noi siamo tutti peccatori e come peccatori abbiamo bisogno di aumentare la nostra Fede. Sentiamo il dispiacere che molti valori umani e cristiani non siano capiti dalla gente: per esempio che un essere concepito non sia considerato come uomo e si creda possibile poterlo eliminare. Cosa possiamo fare?

J. — La Madonna dice: "E' bene pregare, però bisogna pregare prima di tutto che lo Spirito Santo discenda sugli uomini; quando lo Spirito Santo discende sugli uomini, allora tutto si chiarisce. In questo momento Io chiedo a tutti voi soltanto di portare il messaggio della pace."

D. — Noi siamo venuti qui a Medugorje: è una fortuna; non sappiamo se mai potremo tornare qui; chiediamo la forza per ricordare tutto questo nel futuro!

J. — La Madonna ha detto soltanto questo: "Io vi do la forza di ricordare tutto questo. Però ho bisogno delle vostre preghiere".









COLLOQUIO CON LA VERGINE TRAMITE JELENA
6 Aprile 1984


Dr. Luigi Frigerio





Abbiamo avuto occasione di parlare con la piccola Jelena Vasilij, la bambina che ha il dono della "locuzione interna".
Ella ci ha dato delle risposte che una bambina di dodici anni non può dare, non può assolutamente dare, anche perché le domande si riferivano a un contesto e a problemi che ella non poteva conoscere.
Dopo ogni nostra domanda, Jelena osservava un periodo di silenzio e di ascolto interiore che durava (io l'ho cronometrato) dai 35 secondi a 1 minuto e 15 secondi, e che era proporzionale alla durata delle risposte.
Durante questo tempo Jelena "ascolta" la Madonna che "gli parla nel cuore ", e poi riferisce a noi.
In questo modo noi abbiamo potuto fare —per così dire — una intervista alla Madonna, che abbiamo registrato. Eccola:





D — Domanda
T — Padre Tomislav
J — Jelena





T. — Jelena può mettersi in contatto con la Madonna così che si può fare una vera intervista alla Madonna tramite Jelena. Io ho fatto diversi discorsi e sto preparando una cosa da pubblicare. Da queste interviste si può vedere se veramente il contenuto corrisponde alla realtà della veggente, oppure è da una altra fonte.


D. — Ecco noi partiamo dalle cose semplici. Quanti anni hai e quale scuola tu frequenti?

J. — Dodici, sesta classe.

T. — Ecco da noi la scuola elementare dura dieci anni, è la sesta classe.

D. — La prima volta che lei ha avuto questo fenomeno cosa ha provato e come ha reagito a questa esperienza di poter parlare e vedere in un modo diverso.?

T. — Per spiegare: al primo incontro c'era soltanto la voce, dopo due settimane è apparsa la Madonna. Così è andato: il 15 dicembre 82 ha sentito la voce della Madonna; una settimana dopo cominciò a vedere l'angelo e a sentire fino al 15 dicembre 1983. Poi si è ripetuto il ritmo, una settimana sentire la voce, l'altra settimana vedere l'angelo e sentire la voce e l'altro tempo è tutto sentire e vedere.

J. — Nel primo momento pensavo che fosse qualcosa di strano. Poi i miei compagni mi dicevano: questo non è da Dio ed allora io ho sofferto fino al momento quando ho sentito una cosa particolare e allora ho sentito un bisogno di saltare di gioia.

D. — Adesso vorremmo, se possibile, rivolgere delle domande dirette (alla Madonna).

J. — Va bene.

T. — Io soltanto raccomando di essere nelle domande brevi e precisi, cosicché io possa seguirvi.

D. — Alcuni qui sono medici ginecologi che lavorano nella maternità e la Madonna ha benedetto l'ospedale milanese in cui noi lavoriamo già nell'aprile del 1983. Volevo chiedere perché la Madonna ha benedetto proprio questo ospedale e cosa dobbiamo fare noi.

J. — La Madonna disse: "Ho benedetto quell'ospedale perché lì vengono le persone per essere aiutate. Sia per essere guarite sia per essere servite. Dai medici aspetto in modo particolare che offrano tutte le proprie capacità a Gesù Cristo. E che siano non soltanto al servizio di guarigione ma anche quelli i quali annunciano Gesù Cristo vivo".

D. — Un altro medico qui presente ha fatto una domanda che io adesso rivolgo a nome degli altri: "Quando la Madonna viene da noi nella Clinica di Milano?" Vuole magari lei, Prof. M.L.F. che aveva formulato la domanda riformularla in un modo più chiaro?

Prof. A.M.F. — "Si, noi siamo venuti a trovarla qui, ma chiediamo che anche Lei venga da noi".

J. — "Io verrò quando mi darete il permesso. Quando aprite i vostri cuori Io sarò tra di voi".

D. — Ci sarà una grande punizione per il peccato dell'aborto?

J. — La Madonna disse: "Questo dipende dagli uomini".

D. — Una domanda che mi ha chiesto di formulare a Jelena il padre R.S., responsabile di Russia Cristiana. Egli chiedeva: "noi sappiamo che la Russia si convertirà, ma quando?"

J. — "La Russia sarà convertita quando sarà rinnovata la vera fede".

D. — Cosa dobbiamo fare noi medici per diagnosticare e per guarire quelle malattie che noi oggi non siamo in grado né di diagnosticare né di guarire?

J. — "Bisogna che vi consacriate al Cuore di Gesù ed al Cuore Immacolato per essere guidati da loro e c'è bisogno che voi preghiate perché siate illuminati da Dio per aiutare la gente."

D. — Un sacerdote, che è il fondatore di un noto movimento ecclesiale ha ricevuto un invito della Conferenza Episcopale Italiana perché non si parli di quello che qui sta avvenendo. Cosa dobbiamo riferire a questo sacerdote in proposito? [molto probabilmente Don Luigi Giussani, ndr]

J. — "Dio ha dato a ciascuno la volontà per decidere. Il mio desiderio è che tutti gli uomini si convertano, ma non voglio forzare nessuno".

D. — Io nella mia casa ho una grande Madonna nera e io devo ringraziare per tutto quello che la Madonna ha fatto per me e chiedere se vuole rimanere sempre nella mia casa.

J. — "Io sono in ogni famiglia, in modo particolare in quella famiglia dove si prega. Da voi dipende, se voi mi accettate".

D. — Ultima domanda: cosa dice la Madonna oggi ai pellegrini dell'ospedale milanese che rimangono qui per l'ultimo giorno e domani ritorneranno nelle loro famiglie e nell'ospedale?

J. — Desidero che portiate la pace, la vera pace, pace divina nelle vostre famiglie".









INTERVISTE A JELENA E A MARIJANA
(12 Agosto 1984)


Dr. Luigi Frigerio





INTERVISTA A MARIJANA




D. — Domanda
M. — Marijana Vasilij





D. — Quando sono iniziati i colloqui con la Vergine Maria?

M. — Ho sentito la voce della Madonna per la prima volta nel giorno del mio compleanno il 5 ottobre 1983. Le prime parole che ho sentito sono state: "Sia lodato Gesù Cristo".

Prima di questo giorno (a cominciare dal 19 marzo 1983) potevo solo guardare la Madonna*. (* Padre Tomislav commenta: "Il Venerdì santo Jelena ha detto che a Marijana e ad un'altra ragazza la Madonna avrebbe dato il dono della 'locutio interna' se avessero continuato a pregare, Marijana ha continuato e l'altra no".)





D. — Quale è la tua esperienza di vita con questo dono? Cosa è cambiato in te?

M. — Da quando vedo la Madonna prego e vado a Messa di più, ubbidisco meglio ai genitori. La Messa e la preghiera mi sono diventate più "soavi", "dolci".

D. — Abbiamo sentito dire che la Madonna ti ha parlato anche della presenza di Cristo nel mondo: cosa vuol dire la venuta di Cristo?

M. — Direttamente la Vergine non ha parlato di questo ; ogni sera di solito dice che dobbiamo pregare di più, partecipare più profondamente alla Messa, che la Messa senza la comunione non è completa.

D. — La Madonna ha dato qualche altro messaggio importante che puoi comunicarci?

M. — A me è piaciuto di più il messaggio di ieri nel quale la Madonna ha detto: "Io ho vissuto in umiltà e semplicità; vivete anche voi la vita spirituale in umiltà e semplicità e pregate molto.

D. — Tu vedi o senti nel cuore la Madonna?

M. — Io La vedo e La odo.

D. — E' una visione tridimensionale o interiore?

M. — Io vedo la Madonna come ogni altra persona in movimento.

D. — Hai provato timore le prime volte, quando ti è apparsa la Madonna?

M. — No.

D. — Cosa ti ha colpito di più, da quando accade questo fatto per te e i tuoi amici?

M. — La cosa che mi piace di più è che la vedo tutti i giorni.

D. — Sul tavolo nella stanza delle apparizioni ci sono molte

lettere con richieste di aiuto e di benedizione: quando la Madonna vede tutto ciò dice qualcosa in proposito?

M. — La Vergine dice soltanto di pregare per coloro che si raccomandano e che Lei pregherà.

D. — Quale è l'ultimo miracolo che è successo?

M. — Non lo so.









INTERVISTA A JELENA *





D. — Domanda
J. — J elena Vasilj





D. — Cos'è per te l'amicizia cristiana?

J. — L'amicizia cristiana è soltanto un'amicizia con Gesù Cristo, niente altro.

D. — E' possibile per gli uomini amare e perdonare anche i nemici?

J. —Sicuro.

D. — Come pensi alla morte? Cosa vuol dire morire?

J. — Non penso alla morte.

D. — Cosa ti colpisce di più da quando ti appare la Madonna?

J. — La cosa che mi colpisce di più è la presenza della Madonna nonostante tutti i nostri peccati. La Madonna è fedele, non si annoia nonostante tutti i nostri peccati.

D. — Com'è la figura umana della Madonna? E' alta?

J. — E' difficile descrivere una cosa soprannaturale... E' di statura media.

D. — Cosa bisogna fare nella vita sulla terra?

J. — La vita sulla terra ci serve per ottenere la vita eterna. Dobbiamo metterci in pace con Gesù e con gli uomini sulla terra e realizzare il programma di Gesù.

D. — La Madonna vi ha fatto vedere l'Inferno e il Paradiso?

J. — A me no.


* P. Tomislav: Ora "non è più possibile porre delle domande alla Vergine tramite Jelena perché dal 3 giugno 1984 la Madonna ha detto che si rivolge a lei soltanto per portarla sulla strada della consacrazione; i messaggi per tutti sono già stati dati."






Fonte (cliccare per ingrandire):





Ed. Mimep-Docete









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