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tramite VIS notizie - Sala Stampa della Santa Sede di VISarchive 02 il 05/05/10
CITTA' DEL VATICANO, 5 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, alla missione del sacerdote di santificare gli uomini.
"Santificare una persona" – ha detto il Papa – "significa (...) metterla in contatto con Dio, con questo suo essere luce, verità, amore puro. (...) Parte essenziale della grazia del sacerdozio è il dono, il compito di creare questo contatto. Questo si realizza nell'annuncio della parola di Dio, nella quale la sua luce ci viene incontro. Si realizza in un modo particolarmente denso nei Sacramenti".
"Negli ultimi decenni, vi sono state tendenze orientate a far prevalere, nell'identità e nella missione del sacerdote, la dimensione dell'annuncio, staccandola da quella della santificazione; spesso si è affermato che è necessario superare una pastorale meramente sacramentale".
"Il ministro ordinato: egli rappresenta Cristo" – ha affermato il Pontefice – "l'Inviato del Padre, ne è presenza, ne continua la missione, mediante la 'parola' e il 'sacramento', che sono le due fondamentali colonne del servizio sacerdotale. (...) È necessario riflettere se, in taluni casi, l'aver sottovalutato l'esercizio fedele del 'munus sanctificandi', non abbia forse rappresentato un indebolimento della stessa fede nell'efficacia salvifica dei Sacramenti e, in definitiva, nell'operare attuale di Cristo e del suo Spirito, attraverso la Chiesa, nel mondo".
"È importante, quindi" – ha proseguito il Pontefice – "promuovere una catechesi adeguata per aiutare i fedeli a comprendere il valore dei Sacramenti, ma è altrettanto necessario, sull'esempio del Santo Curato d'Ars, essere disponibili, generosi e attenti nel donare ai fratelli i tesori di grazia che Dio ha posto nelle nostre mani, e dei quali non siamo i 'padroni', ma custodi ed amministratori. Soprattutto in questo nostro tempo, nel quale, da un lato, sembra che la fede vada indebolendosi e, dall'altro, emergono un profondo bisogno e una diffusa ricerca di spiritualità, è necessario che ogni sacerdote ricordi che nella sua missione l'annuncio missionario e il culto non sono mai separati, e promuova una sana pastorale sacramentale per formare il Popolo di Dio e aiutarlo a vivere in pienezza la Liturgia, il culto della Chiesa, i Sacramenti come doni gratuiti di Dio, atti liberi ed efficaci della sua azione di salvezza".
"Ciascun presbitero sa bene di essere strumento necessario all'agire salvifico di Dio, ma pur sempre strumento. Tale coscienza deve rendere umili e generosi nell'amministrazione dei Sacramenti, nel rispetto delle norme canoniche, ma anche nella profonda convinzione che la propria missione è far sì che tutti gli uomini, uniti a Cristo, possano offrirsi a Dio come ostia viva e santa a Lui gradita".
Rivolgendosi a tutti i sacerdoti, il Santo Padre li ha esortati con queste parole: "Vivete con gioia e con amore la Liturgia e il culto" ed ha rinnovato l'invito a "'tornare al confessionale, come luogo nel quale celebrare il Sacramento della Riconciliazione, ma anche come luogo in cui 'abitare' più spesso, perché il fedele possa trovare misericordia, consiglio e conforto, sentirsi amato e compreso da Dio e sperimentare la presenza della Misericordia Divina, accanto alla Presenza reale nell'Eucaristia'".
"E vorrei" – ha aggiunto Benedetto XVI – "anche invitare ogni sacerdote a celebrare e vivere con intensità l'Eucaristia (...) Il sacerdote è chiamato ad essere ministro di questo grande Mistero, nel Sacramento e nella vita".
È indispensabile la tensione verso la perfezione morale, "che deve abitare ogni cuore autenticamente sacerdotale: c'è anche un esempio di fede e di testimonianza di santità, che il Popolo di Dio si attende dai suoi Pastori".
"Cari amici" – ha concluso Benedetto XVI – "siate consapevoli del grande dono che i sacerdoti sono per la Chiesa e per il mondo; attraverso il loro ministero, il Signore continua a salvare gli uomini, a rendersi presente, a santificare. Sappiate ringraziare Dio, e soprattutto siate vicini ai vostri sacerdoti con la preghiera e con il sostegno, specialmente nelle difficoltà, affinché siano sempre più Pastori secondo il cuore di Dio".
AG/ VIS 20100505 (650)
"Santificare una persona" – ha detto il Papa – "significa (...) metterla in contatto con Dio, con questo suo essere luce, verità, amore puro. (...) Parte essenziale della grazia del sacerdozio è il dono, il compito di creare questo contatto. Questo si realizza nell'annuncio della parola di Dio, nella quale la sua luce ci viene incontro. Si realizza in un modo particolarmente denso nei Sacramenti".
"Negli ultimi decenni, vi sono state tendenze orientate a far prevalere, nell'identità e nella missione del sacerdote, la dimensione dell'annuncio, staccandola da quella della santificazione; spesso si è affermato che è necessario superare una pastorale meramente sacramentale".
"Il ministro ordinato: egli rappresenta Cristo" – ha affermato il Pontefice – "l'Inviato del Padre, ne è presenza, ne continua la missione, mediante la 'parola' e il 'sacramento', che sono le due fondamentali colonne del servizio sacerdotale. (...) È necessario riflettere se, in taluni casi, l'aver sottovalutato l'esercizio fedele del 'munus sanctificandi', non abbia forse rappresentato un indebolimento della stessa fede nell'efficacia salvifica dei Sacramenti e, in definitiva, nell'operare attuale di Cristo e del suo Spirito, attraverso la Chiesa, nel mondo".
"È importante, quindi" – ha proseguito il Pontefice – "promuovere una catechesi adeguata per aiutare i fedeli a comprendere il valore dei Sacramenti, ma è altrettanto necessario, sull'esempio del Santo Curato d'Ars, essere disponibili, generosi e attenti nel donare ai fratelli i tesori di grazia che Dio ha posto nelle nostre mani, e dei quali non siamo i 'padroni', ma custodi ed amministratori. Soprattutto in questo nostro tempo, nel quale, da un lato, sembra che la fede vada indebolendosi e, dall'altro, emergono un profondo bisogno e una diffusa ricerca di spiritualità, è necessario che ogni sacerdote ricordi che nella sua missione l'annuncio missionario e il culto non sono mai separati, e promuova una sana pastorale sacramentale per formare il Popolo di Dio e aiutarlo a vivere in pienezza la Liturgia, il culto della Chiesa, i Sacramenti come doni gratuiti di Dio, atti liberi ed efficaci della sua azione di salvezza".
"Ciascun presbitero sa bene di essere strumento necessario all'agire salvifico di Dio, ma pur sempre strumento. Tale coscienza deve rendere umili e generosi nell'amministrazione dei Sacramenti, nel rispetto delle norme canoniche, ma anche nella profonda convinzione che la propria missione è far sì che tutti gli uomini, uniti a Cristo, possano offrirsi a Dio come ostia viva e santa a Lui gradita".
Rivolgendosi a tutti i sacerdoti, il Santo Padre li ha esortati con queste parole: "Vivete con gioia e con amore la Liturgia e il culto" ed ha rinnovato l'invito a "'tornare al confessionale, come luogo nel quale celebrare il Sacramento della Riconciliazione, ma anche come luogo in cui 'abitare' più spesso, perché il fedele possa trovare misericordia, consiglio e conforto, sentirsi amato e compreso da Dio e sperimentare la presenza della Misericordia Divina, accanto alla Presenza reale nell'Eucaristia'".
"E vorrei" – ha aggiunto Benedetto XVI – "anche invitare ogni sacerdote a celebrare e vivere con intensità l'Eucaristia (...) Il sacerdote è chiamato ad essere ministro di questo grande Mistero, nel Sacramento e nella vita".
È indispensabile la tensione verso la perfezione morale, "che deve abitare ogni cuore autenticamente sacerdotale: c'è anche un esempio di fede e di testimonianza di santità, che il Popolo di Dio si attende dai suoi Pastori".
"Cari amici" – ha concluso Benedetto XVI – "siate consapevoli del grande dono che i sacerdoti sono per la Chiesa e per il mondo; attraverso il loro ministero, il Signore continua a salvare gli uomini, a rendersi presente, a santificare. Sappiate ringraziare Dio, e soprattutto siate vicini ai vostri sacerdoti con la preghiera e con il sostegno, specialmente nelle difficoltà, affinché siano sempre più Pastori secondo il cuore di Dio".
AG/ VIS 20100505 (650)
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