In questo momento solenne vorrei rivolgere i più sinceri saluti nel nome della Conferenza episcopale della Bosnia ed Erzegovina, come pure nel mio nome personale, a tutti e a ciascun presente in questa celebrazione solenne.
Siamo molto onorati, in primo luogo questa Diocesi, come pure la nostra Metropolia, questa Città e questo Paese della Sua visita, cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità. Perciò La saluto più cordialmente e La ringrazio per la Sua venuta; però anche per questo dono nel nome del Santo Padre, per aver conferito l’ordinazione episcopale a un figlio di questa Terra e di questa Diocesi. Più cortesemente La preghiamo di trasmettere i sinceri saluti e devozione al Santo Padre. Insieme a Lei saluto i nostri cari ospiti del Vaticano che sono venuti con Lei. La vostra venuta rappresenta un messaggio positivo al mondo pubblico, un incoraggiamento per questa Chiesa particolare, come pure per questo Paese sulla via delle riforme e delle integrazioni europee.
Qui saluto il figlio del nostro popolo croato che serve la Santa Sede con la su missione; lo è mons. Nikola Eterović, segretario generale del Sinodo dei vescovi
Con noi è qui e, come una mano prolungata del Santo Padre nella Bosnia ed Erzegovina, con noi condivide le nostre preoccupazioni, le nostre speranze e premure, il nunzio apostolico mons. Alessandro D’Errico che cordialmente saluto, come pure il suo collaboratore mons. Waldemar Sommertag.
Con un sentimento speciale cordialmente saluto il cardinale Josip Bozanić, arcivescovo e metropolita di Zagabria. Nella persona del mons. Marin Srakić, arcivescovo e metropolita di Osijek-Djakovo e il presidente delle Conferenza episcopale di Croazia, saluto anche tutti gli arcivescovi e vescovi di quella Conferenza episcopale, e spero la comune riunione nel mese di maggio in questa stessa Città.
Il saluto e benvenuto anche al presidente della Conferenza episcopale internazionale dei ss. Cirillo e Metodio con la sede a Belgrado, mons. Stanislav Hočevar; al membro di quella Conferenza episcopale e figlio della nostra zona mons. Ilija Janjić, come pure a tutti gli altri arcivescovi e vescovi.
Saluto tutti gli altri ospiti delle strutture statali, di entità, cantonali e comunali e ringrazio per la vostra presenza.
Un sincero saluto ai diplomati che sono venuti per esprimere, con la propria presenza, la comunione di questa celebrazione e qui salutare il Segretario di Sua Santità, cardinale Bertone, e il neoordinato arcivescovo mons. Petar Rajič.
Adesso desidero con sentimenti speciali e con la gioia salutare il neoordinato arcivescovo mons. Petar Rajič e rivolgergli gli auguri più sinceri e un benvenuto nell’assemblea apostolica dei vescovi. Siamo orgogliosi di Lei. La Sua persona ha collegato molti uomini e molte regioni. Perciò in modo speciale desidero salutare i Suoi genitori e i parenti più stretti, e anche a loro far gli auguri per questo giorno e questa festa. I Suoi genitori in quei tempi difficili sono partiti da questo valente paese nativo a Canada, dove si sono trapiantati, però non si sono sradicati. Hanno portato la fede e lo spirito del popolo croato. Lì è nato il neoordinato arcivescovo e nunzio apostolico, l’odierno festeggiante. Dal Canada è venuto alle sue radici in questa Città, poi a Sarajevo, per finire in Vaticano. Adesso il Santo Padre lo manda nei paesi dell’Oriente. Caro neoordinato arcivescovo Petar, mentre Le esprimiamo gli auguri, la gioia e l’orgoglio, sentiamo la necessità di garantirLe la nostra preghiera di appoggio in questo servizio affidato.
Oggi è un grande giorno e un grande avvenimento in questa Città, in questa Diocesi e in questo Paese. Ringraziamo Dio per la grazia con la quale Lei fedelmente ha collaborato e cresciuto nella vocazione sacerdotale. Ringraziamo il Santo Padre che La annoverato tra i suoi più vicini collaboratori. Ringraziamo Lei, cardinale Bertone, per la Sua presenza in questo solenne atto di ordinazione. Ringraziamo il padrone di casa, il vescovo Ratko Perić, e la Chiesa cui presiede per tutto che è preparato e fatto con amore.
Che anche questa festa e celebrazione sia incoraggiamento di speranza e di un messaggio gioioso di vita nella Chiesa e per la Chiesa, e in questo Paese, e in tutti spazi di questa volta del cielo. (kta)
Siamo molto onorati, in primo luogo questa Diocesi, come pure la nostra Metropolia, questa Città e questo Paese della Sua visita, cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità. Perciò La saluto più cordialmente e La ringrazio per la Sua venuta; però anche per questo dono nel nome del Santo Padre, per aver conferito l’ordinazione episcopale a un figlio di questa Terra e di questa Diocesi. Più cortesemente La preghiamo di trasmettere i sinceri saluti e devozione al Santo Padre. Insieme a Lei saluto i nostri cari ospiti del Vaticano che sono venuti con Lei. La vostra venuta rappresenta un messaggio positivo al mondo pubblico, un incoraggiamento per questa Chiesa particolare, come pure per questo Paese sulla via delle riforme e delle integrazioni europee.
Qui saluto il figlio del nostro popolo croato che serve la Santa Sede con la su missione; lo è mons. Nikola Eterović, segretario generale del Sinodo dei vescovi
Con noi è qui e, come una mano prolungata del Santo Padre nella Bosnia ed Erzegovina, con noi condivide le nostre preoccupazioni, le nostre speranze e premure, il nunzio apostolico mons. Alessandro D’Errico che cordialmente saluto, come pure il suo collaboratore mons. Waldemar Sommertag.
Con un sentimento speciale cordialmente saluto il cardinale Josip Bozanić, arcivescovo e metropolita di Zagabria. Nella persona del mons. Marin Srakić, arcivescovo e metropolita di Osijek-Djakovo e il presidente delle Conferenza episcopale di Croazia, saluto anche tutti gli arcivescovi e vescovi di quella Conferenza episcopale, e spero la comune riunione nel mese di maggio in questa stessa Città.
Il saluto e benvenuto anche al presidente della Conferenza episcopale internazionale dei ss. Cirillo e Metodio con la sede a Belgrado, mons. Stanislav Hočevar; al membro di quella Conferenza episcopale e figlio della nostra zona mons. Ilija Janjić, come pure a tutti gli altri arcivescovi e vescovi.
Saluto tutti gli altri ospiti delle strutture statali, di entità, cantonali e comunali e ringrazio per la vostra presenza.
Un sincero saluto ai diplomati che sono venuti per esprimere, con la propria presenza, la comunione di questa celebrazione e qui salutare il Segretario di Sua Santità, cardinale Bertone, e il neoordinato arcivescovo mons. Petar Rajič.
Adesso desidero con sentimenti speciali e con la gioia salutare il neoordinato arcivescovo mons. Petar Rajič e rivolgergli gli auguri più sinceri e un benvenuto nell’assemblea apostolica dei vescovi. Siamo orgogliosi di Lei. La Sua persona ha collegato molti uomini e molte regioni. Perciò in modo speciale desidero salutare i Suoi genitori e i parenti più stretti, e anche a loro far gli auguri per questo giorno e questa festa. I Suoi genitori in quei tempi difficili sono partiti da questo valente paese nativo a Canada, dove si sono trapiantati, però non si sono sradicati. Hanno portato la fede e lo spirito del popolo croato. Lì è nato il neoordinato arcivescovo e nunzio apostolico, l’odierno festeggiante. Dal Canada è venuto alle sue radici in questa Città, poi a Sarajevo, per finire in Vaticano. Adesso il Santo Padre lo manda nei paesi dell’Oriente. Caro neoordinato arcivescovo Petar, mentre Le esprimiamo gli auguri, la gioia e l’orgoglio, sentiamo la necessità di garantirLe la nostra preghiera di appoggio in questo servizio affidato.
Oggi è un grande giorno e un grande avvenimento in questa Città, in questa Diocesi e in questo Paese. Ringraziamo Dio per la grazia con la quale Lei fedelmente ha collaborato e cresciuto nella vocazione sacerdotale. Ringraziamo il Santo Padre che La annoverato tra i suoi più vicini collaboratori. Ringraziamo Lei, cardinale Bertone, per la Sua presenza in questo solenne atto di ordinazione. Ringraziamo il padrone di casa, il vescovo Ratko Perić, e la Chiesa cui presiede per tutto che è preparato e fatto con amore.
Che anche questa festa e celebrazione sia incoraggiamento di speranza e di un messaggio gioioso di vita nella Chiesa e per la Chiesa, e in questo Paese, e in tutti spazi di questa volta del cielo. (kta)